Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1685 del 16 giugno 1987
ECLI:IT:CASS:1987:1685PEN
Massima
Massima ufficiale
Il principio secondo cui il procedimento di prevenzione deve essere instaurato nel luogo di effettiva dimora del sospettato (art. 41. 27 dicembre 1956, n. 1423) non perde vigore nel caso in cui, nei confronti del proposto, penda altrove procedimento penale per il diritto di associazione di tipo mafioso; sicche` non e` possibile la concentrazione di entrambi i profili di pericolosita` sociale dinanzi alla stessa autorita` giudiziaria con spostamento di competenza agli organi della ordinaria giurisdizione penale. Infatti, gli artt. 1 e 24 1. 13 settembre, n. 646 non hanno introdotto alcun criterio sostitutivo in ordine alla competenza in tema di misure di prevenzione, limitandosi ad estendere la applicazione delle disposizioni di cui agli artt. 2 bis e segg. 1. 31 maggio 1965, n. 575 (disposizioni contro la mafia) al procedimento penale per l'indicato reato di cui all'art. 416 bis c. p., ma senza sancire, data l'assoluta autonomia dei due procedimenti e la conseguente non pregiudizialita` dell'uno rispetto all'altro, una competenza esclusiva ed assorbente del giudice del processo di cognizione, tale da escludere quella del giudice del processo di prevenzione. da vedere: [p85\02033] [p84\02011] [p82\00996] [p82\01935]
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