Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9435 del 7 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9435PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, in particolare di turbativa d'asta nel settore dei servizi sociali e di abusi d'ufficio, non può essere desunta dalla sola prova di accordi anticoncorrenziali tra imprenditori locali per la spartizione degli appalti pubblici, in assenza di elementi che dimostrino l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra i sodali, con ruoli e compiti definiti, nonché il coinvolgimento di pubblici ufficiali nella realizzazione del programma criminoso. La legittimità di criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici che privilegiano imprese radicate nel territorio, previsti dalla normativa regionale, non può essere automaticamente equiparata a condotte illecite, in mancanza di specifici elementi probatori che dimostrino l'alterazione fraudolenta delle procedure di gara. L'accertamento della responsabilità penale per il reato associativo richiede la valutazione complessiva degli elementi indiziari, senza operare una parcellizzazione degli stessi, e non può fondarsi su elementi probatori relativi a fatti successivi alla cessazione dell'operatività dell'associazione, in assenza di un nesso logico e temporale con il periodo di riferimento dell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pubblico Ministero presso il Tribunale di Patti;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/09/2015 del Tribunale del riesame di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Criscuolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Di Leo Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), ch…

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