Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39640 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39640PEN

Massima

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La diffamazione è giustificata quando il fatto attribuito al diffamato risulta provato, anche in modo indiretto, attraverso elementi di prova acquisiti nel medesimo procedimento penale, a prescindere dall'accertamento definitivo della responsabilità penale del diffamato in relazione al fatto stesso. Ai fini della prova liberatoria di cui all'art. 596, comma 4, c.p., è sufficiente la dimostrazione dell'esistenza del fatto determinato attribuito al diffamato, senza che sia necessaria la pronuncia definitiva di condanna per il reato ipotizzato a carico del diffamato. Pertanto, la diffamazione non è punibile quando il giudice accerti, sulla base delle risultanze processuali, la verità del fatto addebitato al diffamato, anche se la sua responsabilità penale non sia stata definitivamente accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. CL. N. IL (OMESSO), parte civile;

nel procedimento a carico di:

MA. CO. SE. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 25/2009 TRIBUNALE di BERGAMO, del 10/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salzano F., che ha concluso per il rigetto …

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