Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1323 del 16 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:1323PEN

Massima

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La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l'uso di una bacheca "Facebook" integra un'ipotesi di diffamazione aggravata ai sensi dell'articolo 595 c.p., comma 3, in quanto la condotta realizzata è potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato, o comunque quantitativamente apprezzabile, di persone. Il giudice di merito può ritenere provata la responsabilità dell'imputato sulla base delle sue stesse dichiarazioni rese in sede di interrogatorio e del contenuto del messaggio, che rivela circostanze di cui solo l'imputato doveva ritenersi a conoscenza, senza che sia necessaria un'indagine tecnica sull'"I.P. di Facebook". Lo stato d'ira dell'imputato può essere escluso qualora il suo comportamento sia stato razionale e lucido, come nel caso in cui si sia procurato il numero di targa del veicolo ritenuto appartenente all'autore delle offese, al fine di continuare una propria "propaganda contro l'Arma dei Carabinieri e i suoi appartenenti". Il danno subito dalla parte offesa può essere liquidato sulla base della sua testimonianza, senza necessità di ulteriori elementi probatori, tenendo conto delle conseguenze professionali e familiari derivanti dalla diffamazione. La condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali e di un'ulteriore somma in favore della Cassa delle ammende è giustificata dall'evidente inammissibilità dei motivi di ricorso, che rivelano profili di colpa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/07/2021 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNI FRANCOLINI;
lette:
- la requisitoria scritta presentata - Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, conv. con modif. dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176 - dal Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. PASSAFIUME SABRINA, che h…

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