Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 581 del 2016

ECLI:IT:TARVEN:2016:581SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile non può realizzare unilateralmente opere che incidano sulla proprietà confinante, senza il previo consenso del titolare di quest'ultima, anche qualora tali opere siano state oggetto di una denuncia di inizio attività presentata al Comune. L'amministrazione comunale è tenuta a inibire l'esecuzione di tali lavori, anche in un momento successivo alla presentazione della denuncia, qualora non sia stato acquisito il nulla osta del confinante, in quanto la mancanza di tale consenso determina l'illegittimità del titolo abilitativo. Il principio di tutela dell'affidamento del privato non può prevalere sulla necessità di salvaguardare il diritto di proprietà del terzo interessato, il quale non può subire modificazioni della propria sfera giuridica senza il proprio consenso. L'amministrazione, pertanto, non è vincolata dal decorso del termine di trenta giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività per inibire i lavori, qualora gli stessi risultino essere stati avviati in assenza del necessario titolo legittimante. L'ordine di non dare esecuzione alla denuncia di inizio attività, emesso successivamente al suo deposito, costituisce un atto meramente esecutivo della precedente inibitoria, che non può essere autonomamente impugnato qualora quest'ultima non sia stata tempestivamente contestata.

Sentenza completa

N. 01863/2009
REG.RIC.

N. 00581/2016 REG.PROV.COLL.

N. 01863/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1863 del 2009, proposto da:
Giancarlo Piovesan e Maria Rosa Benvegnu', rappresentati e difesi dall'avv. Vania Marinello, con domicilio presso la Segreteria del T.A.R. ai sensi dell’art. 25 cod. proc. amm.;

contro

Comune di Pieve di Cadore, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Enrico Gaz, con domicilio eletto presso il suo studio in Venezia, Santa Croce, 269;

nei confronti di

Alessandro Piccin, rappresentato e difeso dall'avv. Alberto Munari, con domicilio eletto presso il suo studio in Venezia, Piazzale Roma, 464;

per l'annul…

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