Il provvedimento di revoca di licenze per la gestione di un istituto di vigilanza è legittimo quando l'amministrazione competente accerti gravi e reiterate violazioni della normativa di settore, quali: mancata o irregolare comunicazione degli elenchi di abbonati, guardie giurate e automezzi; assenza di consegne e mansioni scritte per il personale; carenze nella formazione e nell'aggiornamento professionale delle guardie giurate; mancata predisposizione dell'ordine di servizio interno; assenza di collegamenti radio e satellitari per le comunicazioni; mancato rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali nei confronti del personale dipendente. Tali violazioni, debitamente contestate all'interessato e adeguatamente motivate nel provvedimento di revoca, integrano un grave inadempimento degli obblighi posti a carico del titolare della licenza, legittimando l'esercizio del potere di autotutela da parte dell'amministrazione, in ragione della tutela del pubblico interesse sotteso all'attività di vigilanza privata. L'ampia e analitica motivazione del provvedimento di revoca, che evidenzi il contraddittorio con l'interessato e le ragioni per cui le sue deduzioni non sono state ritenute accoglibili, esclude la violazione dei principi di partecipazione, motivazione e imparzialità.