Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2719 del 2018

ECLI:IT:TARMI:2018:2719SENT

Massima

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La pianificazione urbanistica comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità, può legittimamente destinare aree inedificate, anche se inserite in un contesto urbanizzato, a "Aree di valorizzazione e riqualificazione ambientale", sottraendole a qualunque forma di utilizzazione che comporti uno scostamento urbanisticamente significativo dallo stato di fatto, in ragione del loro valore ecologico ed ambientale derivante dalla presenza di suoli prevalentemente permeabili e di patrimonio vegetazionale. Tali scelte, pur incidendo sulla posizione giuridica dei privati proprietari, sono espressione di un potere discrezionale dell'Amministrazione, non sindacabile dal giudice amministrativo se non in caso di manifesta arbitrarietà o irragionevolezza, in quanto volte a soddisfare esigenze di tutela ambientale ed ecologica che devono trovare adeguato spazio nell'ambito della pianificazione urbanistica, in bilanciamento con gli altri interessi coinvolti. Inoltre, in materia urbanistica non opera il principio del divieto di reformatio in peius, sicché l'interesse dei privati alla conferma della previgente disciplina edificatoria è tutelato solo come interesse di mero fatto, non azionabile in sede giurisdizionale. Infine, la legge regionale n. 31 del 2014, nel disciplinare il contenimento del consumo di suolo, non impedisce ai Comuni di procedere all'approvazione di varianti al P.G.T. che non comportino nuovo consumo di suolo, anche in assenza dell'adeguamento della pianificazione regionale e provinciale ai criteri e alle soglie di riduzione del consumo di suolo, atteso che tale adeguamento costituisce solo un limite all'esercizio del potere di pianificazione comunale, non già un presupposto per il suo esercizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/12/2018

N. 02719/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01673/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1673 del 2017, proposto da
- Moreno Minelle, Antonio Minelle e Ol.Ma. S.r.l. in liquidazione, in persona del liquidatore giudiziario, rappresentati e difesi dall’Avv. Bruno Santamaria ed elettivamente domiciliati presso lo studio dello stesso in Milano, Galleria del Corso n. 2;

contro

- il Comune di Monza, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Paola Giovanna Brambilla, Maria Assunta Banza, Annalisa Bragante, Stefano Boeche e Giancosimo Maludrottu e domiciliato ai sensi dell’art. 25 cod. proc. amm.;
- l’Autorità Competente per la V.A.S. del Comune di Monza, non costi…

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