Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36036 del 23 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36036PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) ha natura di reato abituale di danno, essendo integrato dalla necessaria reiterazione dei comportamenti descritti dalla norma incriminatrice e dal loro effettivo inserimento nella sequenza causale che porta alla determinazione dell'evento. Pertanto, ai fini dell'accertamento dell'identità del fatto, ciò che rileva non è la datazione dei singoli atti, bensì la loro identificabilità quali segmenti di una condotta unitaria, causalmente orientata alla produzione dell'evento. Di conseguenza, fatti successivi e diversi rispetto a quelli già contestati, pur potendo essere inseriti nella stessa sequenza criminosa, possono essere autonomamente valutati quali condotte costitutive di altra e diversa fattispecie. Inoltre, le dichiarazioni rese dalla persona offesa, se ritenute attendibili, costituiscono elemento probatorio astrattamente idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità ai fini dell'adozione di una misura cautelare, potendo addirittura fondare autonomamente l'accertamento dibattimentale di responsabilità. Infine, la valutazione degli elementi acquisiti e la ricostruzione dei fatti è preclusa in sede di legittimità, essendo riservata ai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17 febbraio 2022, del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. MICHELE CUOCO;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il ricorrente impugna l'ordinanza, indicata in epigrafe, con la quale il Tribunale di Catanza…

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