Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9001 del 25 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9001PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza e concreti pericoli di reiterazione del reato o di fuga, valutati in relazione alle specifiche modalità e circostanze del fatto, alla personalità dell'indagato e ai suoi precedenti penali. L'ordinanza che dispone tale misura deve essere adeguatamente motivata, indicando in modo chiaro e logico gli elementi che giustificano l'applicazione della misura più afflittiva, nonché la sua proporzionalità rispetto all'entità del fatto e alla sanzione prevista. Tuttavia, il venir meno dell'interesse del ricorrente a coltivare l'impugnazione, a seguito della cessazione degli effetti della misura cautelare, comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione, in assenza di una specifica e motivata deduzione dell'interesse ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 17 maggio 2012 del Tribunale del riesame di Catanzaro n. 528/2012;

Letti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAZZEI ((omissis));

sentito il Pubblico Ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

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