Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21501 del 15 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21501PEN

Massima

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Il delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale si configura quando l'agente, in qualità di soggetto qualificato, pone in essere atti di disposizione del patrimonio sociale che determinano un concreto pericolo per le ragioni dei creditori, anche se la finalità dichiarata fosse quella di procurarsi liquidità per sanare la crisi d'impresa. Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo, è sufficiente la consapevole volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa dalla finalità dell'impresa, senza necessità della consapevolezza dello stato di insolvenza o della volontà di determinare il fallimento. Integra atto distrattivo qualunque condotta che determini un depauperamento del patrimonio dell'impresa o che sia anche solo potenzialmente idonea a porre in pericolo le ragioni dei creditori, a prescindere dall'effettiva fuoriuscita dei beni dal controllo dell'imprenditore. La distrazione di risorse attive dalla società fallita, anche attraverso cessioni di beni sociali senza corrispettivo o a favore di società prive di adeguata capitalizzazione, realizza il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, non rilevando che la finalità dichiarata fosse quella di procurarsi liquidità per sanare la crisi d'impresa, in quanto tale condotta determina comunque un concreto pericolo per le ragioni dei creditori. L'invalidità della costituzione di parte civile del fallimento, per mancanza della sottoscrizione del provvedimento autorizzativo del giudice delegato, comporta la revoca delle statuizioni civili pronunciate nei confronti degli imputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/10/2015 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SALZANO FRANCESCO, che conclude per il rigetto;
Udito l'avv. (OMISSIS) difensore di (OMISSIS) il quale si riporta ai motivi nonche' a quelli aggiunti del ricorso.
R…

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