Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41990 del 11 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41990PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in seguito alla pronuncia della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della disciplina sanzionatoria prevista per il reato di cui all'art. 73, comma 1, del d.P.R. n. 309 del 1990, è tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza di applicazione della pena su richiesta, in quanto la pena concordata risulta illegale per essere stata determinata sulla base del previgente quadro edittale, ormai superato dalla sopravvenuta declaratoria di incostituzionalità. Diversamente, il ricorso proposto tardivamente dal secondo imputato deve essere dichiarato inammissibile, in quanto il termine per l'impugnazione decorre dalla data di lettura della sentenza, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in ragione dei profili di colpa sottesi alla causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massim - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/02/2019 del G.I.P. de Tribunale di Tivoli;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere RICCIARELLI Massimo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO…

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