Il provvedimento di diniego del titolo abilitativo alla guida, adottato dall'Amministrazione sulla base dell'accertamento dell'insussistenza dei requisiti morali di cui all'art. 120 del Codice della Strada, integra una fattispecie di diritto soggettivo perfetto del privato, la cui tutela giurisdizionale appartiene alla competenza del giudice ordinario, in quanto l'Amministrazione è priva di qualsivoglia discrezionalità nell'adozione di tale provvedimento, essendo vincolata al riscontro di specifici requisiti oggettivi previsti dalla legge. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione in relazione all'impugnazione di siffatti provvedimenti, dovendo il ricorrente riassumere la causa dinanzi all'autorità giudiziaria ordinaria entro il termine perentorio di tre mesi, ai sensi dell'art. 11 del Codice del processo amministrativo, fatti salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda già presentata.