Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10569 del 11 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10569PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La nozione di continuazione di cui all'art. 81, comma 2, c.p. richiede l'accertamento di un medesimo, originario disegno criminoso, che non può essere desunto dalla sola omogeneità del contesto, della tipologia di reato o delle condotte, essendo necessaria una specifica indagine sulla natura, operatività e continuità nel tempo dei sodalizi criminosi, al fine di verificare l'unicità del momento ideativo e deliberativo sotteso alla progressiva realizzazione di più reati. Pertanto, la continuazione non può essere riconosciuta nel caso di partecipazione a distinti sodalizi criminosi, anche se omogenei e parzialmente collegati, formatisi in momenti diversi e con differente composizione soggettiva, in assenza di elementi che dimostrino l'esistenza di un unitario programma delinquenziale fin dall'origine concepito e progressivamente attuato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Ann - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/05/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROSA ANNA SARACENO;
lette/sentite le conclusioni del PG.
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dott. Sante Spinaci, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Napoli, decidendo quale giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza avanzata da …

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