Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18495 del 4 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18495PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale commesso simulando la qualità di pubblico ufficiale integra gravi indizi di colpevolezza e concreto pericolo di reiterazione del reato, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere anche in assenza di espressa motivazione sull'inidoneità di misure meno afflittive, in ragione della presunzione di adeguatezza della sola custodia in carcere prevista per tale fattispecie delittuosa. La ricostruzione dei fatti operata dalla persona offesa, se coerente e sorretta da riscontri oggettivi, è sufficiente a fondare il giudizio di responsabilità provvisoria, senza che il giudice debba necessariamente valutare la plausibilità di ipotesi alternative prospettate dalla difesa, purché la motivazione adottata non risulti manifestamente illogica. L'attualità del pericolo di reiterazione del reato può desumersi dalle modalità di commissione del fatto, che rivelano l'incapacità dell'indagato di contenere i propri impulsi sessuali e la sua indole violenta, tali da rendere altamente probabile il ripetersi di condotte analoghe ove se ne presenti l'occasione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale di Roma, Sezione riesame emessa il 15 luglio 2015;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, il quale ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 15 luglio 2015, ha confermato la misura cautelar…

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