Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50341 del 22 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50341PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, non può essere desunto esclusivamente dalla gravità del fatto contestato, ma richiede l'accertamento di ulteriori elementi concreti e attuali, diversi dalla mera gravità del reato, che dimostrino la concreta e attuale possibilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie. La valutazione dell'attualità del pericolo di recidiva deve essere ancorata a emergenze concrete, ovvero a elementi efficacemente dimostrativi della prossimità temporale degli eventi delittuosi prognosticati, senza che ciò elida la necessità di una specifica valutazione della concretezza del pericolo stesso. Pertanto, l'ordinanza che fonda il pericolo di reiterazione del reato esclusivamente sulla gravità dei fati contestati è illegittima, dovendosi procedere a una nuova valutazione delle esigenze cautelari sulla base di elementi diversi dalla mera gravità del reato, idonei a dimostrare in modo concreto e attuale il pericolo di commissione di nuovi reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. RECCHIONE S. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 697/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 21/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE; lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che chiedeva il rigetto del ricorso;
uditi il difensore avv. (OMISSIS) che si riportava ai motivi di ricorso chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale d…

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