Cassazione penale Sez. I sentenza n. 52649 del 22 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52649PEN

Massima

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Il reato di cui all'art. 75, comma 2, del D.Lgs. n. 159 del 2011 (che ha sostituito l'art. 9, comma 2, della L. n. 1423 del 1956) non sussiste qualora abbia per contenuto la mera inosservanza delle prescrizioni generiche di "vivere onestamente" e "rispettare le leggi" da parte del soggetto sottoposto alla sorveglianza speciale, in quanto tali prescrizioni risultano troppo ampie e indeterminate per soddisfare le esigenze di tassatività e determinatezza richieste per la configurazione di una fattispecie penale, ai fini della prevedibilità e conoscibilità dei comportamenti vietati. Tali inosservanze, tuttavia, possono rilevare ai fini dell'aggravamento della misura di prevenzione, mentre il contenuto precettivo dell'art. 75 può essere riferito soltanto a quegli obblighi e prescrizioni imposti al sorvegliato speciale con un contenuto determinato e specifico, a cui poter attribuire valore precettivo. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha così riesaminato la propria precedente giurisprudenza di legittimità, che costantemente aveva ritenuto la prescrizione di vivere onestamente rispettando le leggi integrante il reato previsto dalla previgente normativa, alla luce di un'interpretazione convenzionalmente orientata e conforme ai principi di tipicità, precisione, determinatezza e tassatività delle norme incriminatrici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO ((omissis)) - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/06/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA:
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FILIPPO CASA;
udito il Procuratore Generale Dr. MARILIA DI NARDO, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perche' il fatto non sussiste.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza resa in data 21.6.…

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