Il provvedimento amministrativo di sospensione temporanea delle attività didattiche in presenza, adottato dal Sindaco ai sensi dell'art. 50, comma 5, del D.Lgs. n. 267/2000 durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19, deve rispettare i principi di legalità, proporzionalità e adeguata motivazione, nonché garantire il diritto all'istruzione e il bilanciamento tra la tutela della salute pubblica e il regolare svolgimento delle attività scolastiche. L'amministrazione comunale è tenuta a condurre un'istruttoria approfondita, acquisire i necessari pareri tecnici e garantire la partecipazione degli interessati, al fine di adottare una misura proporzionata ed effettivamente necessaria a fronteggiare la situazione di emergenza, senza comprimere ingiustificatamente il diritto all'istruzione. In caso di adozione di provvedimenti restrittivi, l'ente locale deve fornire un'adeguata motivazione che dia conto della sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto, nonché del bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti. Inoltre, l'amministrazione è responsabile per i danni cagionati dall'adozione di provvedimenti illegittimi, salvo che dimostri di aver agito con la dovuta diligenza e di aver esperito tutti i rimedi cautelari previsti dall'ordinamento per evitare le conseguenze pregiudizievoli.