Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22848 del 22 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:22848PEN

Massima

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La circostanza attenuante della provocazione, anche nella forma cosiddetta "per accumulo", presuppone la prova dell'esistenza di un fattore scatenante che giustifichi l'esplosione, in relazione ed in occasione di un ultimo episodio, della carica di dolore o sofferenza sedimentata nel tempo, la cui sussistenza è tuttavia da escludersi quando la reazione dell'imputato appaia sotto ogni profilo eccessiva e talmente inadeguata rispetto all'ultimo episodio dal quale trae origine, da far escludere il nesso causale tra l'offesa, sia pure potenziata dall'accumulo, e la reazione. Il giudizio di comparazione tra circostanze attenuanti ed aggravanti è rimesso al potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio deve essere motivato nei soli limiti atti a far emergere in misura sufficientemente chiara il suo pensiero circa l'adeguamento della pena concreta alla gravità effettiva del reato ed alla personalità del reo, essendo sufficiente la motivazione che, per giustificare la soluzione dell'equivalenza, si sia limitata a ritenerla la più idonea a realizzare tale adeguatezza. La misura della pena, determinata dal giudice sulla base di valutazioni di merito riferite alle modalità del fatto e al complesso della condotta posta in essere, è insindacabile in sede di legittimità, non essendo il giudice del merito in alcun modo vincolato alla richiesta avanzata dal pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella Patriz - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/12/2015 della CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VANNUCCI MARCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. VIOLA ALFREDO POMPEO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS) che conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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