Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società NUOVA di Tania Giusti & C. s.n.c. avverso la delibera del Consiglio Comunale di Capannoli di approvazione del Regolamento Urbanistico, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il rapporto tra il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico non è rigidamente gerarchico, ma consente all'amministrazione pianificatrice un margine di discrezionalità nell'esercizio della funzione regolamentare. Pertanto, il Regolamento Urbanistico può legittimamente discostarsi dagli indirizzi e obiettivi del Piano Strutturale, purché nel rispetto dei criteri generali di impostazione dello strumento pianificatorio. 2. L'amministrazione comunale non è tenuta a motivare analiticamente il rigetto delle osservazioni presentate nel procedimento di formazione del Regolamento Urbanistico, essendo sufficiente il richiamo ai criteri generali di impostazione dello strumento urbanistico. 3. La modifica della destinazione urbanistica di un'area, in assenza di situazioni particolari come l'approvazione di una convenzione di lottizzazione o l'annullamento di un permesso di costruire, non determina un'aspettativa qualificata in capo al proprietario, sicché non necessita di una specifica motivazione oltre a quella desumibile dai criteri generali di impostazione dello strumento pianificatorio. 4. L'amministrazione comunale gode di ampi margini di discrezionalità nella destinazione del territorio, sindacabili dal giudice amministrativo solo in caso di manifesta irragionevolezza, che non ricorre quando la scelta non risulta in contrasto con gli strumenti urbanistici sovraordinati e non si basa su presupposti palesemente illogici o irrazionali.