Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 2010 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:2010SENB

Massima

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Il diritto di superficie concesso dal Comune per l'utilizzo di un'area a fini artigianali può essere legittimamente revocato qualora il concessionario cessi l'attività prevista dalla concessione e non utilizzi il manufatto realizzato per lo svolgimento dell'attività artigianale, in quanto tale inadempimento contrattuale comporta la decadenza dalla concessione e la conseguente estinzione del diritto di superficie, con il ripristino della piena proprietà dell'area in capo al Comune concedente, fermo restando il diritto del concessionario al rimborso del minor valore tra quanto speso per la realizzazione del manufatto e il suo valore di mercato al momento della decadenza. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il Comune, quale proprietario delle aree concesse in diritto di superficie per finalità artigianali, può legittimamente revocare la concessione e dichiarare la decadenza del concessionario qualora questi cessi l'attività prevista e non utilizzi il manufatto realizzato per lo svolgimento di tale attività, in quanto ciò integra un inadempimento contrattuale che giustifica la risoluzione del rapporto concessorio. In tal caso, il Comune rientra nella piena proprietà dell'area, con l'obbligo di corrispondere al concessionario il minor valore tra quanto da questi speso per la realizzazione del manufatto e il suo valore di mercato al momento della decadenza. Tale principio si fonda sulla natura contrattuale della concessione in diritto di superficie, che impone al concessionario il rispetto degli obblighi assunti, tra cui quello di utilizzare il manufatto realizzato per lo svolgimento dell'attività artigianale prevista, pena la decadenza dalla concessione e la conseguente estinzione del diritto di superficie. L'Amministrazione comunale, pertanto, è legittimata a revocare la concessione e a dichiarare la decadenza del concessionario qualora accerti il venir meno dell'utilizzo del manufatto per lo svolgimento dell'attività artigianale, essendo tale inadempimento contrattuale sufficiente a giustificare la risoluzione del rapporto concessorio. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente, applicabile a casi analoghi e contiene le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.

Sentenza completa

N. 07363/2007
REG.RIC.

N. 02010/2012 REG.PROV.COLL.

N. 07363/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 7363 del 2007, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), presso il cui studio è elettivamente domiciliato in Roma, Via degli Scipioni, n. 17;

contro

ROMA CAPITALE (già COMUNE DI ROMA), in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)) e Rosalda Rocchi dell’Avvocatura comunale, presso la cui sede è elettivamente domiciliata in Roma, Via del Tempio di Giove, n. 21;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale n. 10 dell’11 gennaio 2007 inerente la decadenza della concessione e consegue…

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