Il Comune, pur essendo legittimato a rientrare in possesso di un immobile di sua proprietà alla scadenza della concessione amministrativa, è tenuto a valutare con particolare attenzione le peculiari condizioni di disagio sociale ed economico degli occupanti, beneficiari di un servizio socio-assistenziale, e a porre in essere ogni attività procedimentale e provvedimentale necessaria a garantire la continuità di tale servizio, anche mediante il cambio del gestore, senza che possa prevalere l'interesse meramente patrimoniale alla valorizzazione economica dell'immobile. Ciò in quanto la destinazione dell'immobile a finalità socio-assistenziali, realizzata anche con fondi comunitari, costituisce l'interesse pubblico primario da tutelare, non potendo essere sacrificato in assenza di adeguata motivazione e senza aver previamente attivato soluzioni alternative idonee a salvaguardare la posizione dei beneficiari. L'Amministrazione, pertanto, prima di procedere allo sgombero, è tenuta a esperire ogni possibile iniziativa volta a garantire la continuità del servizio, anche mediante il coinvolgimento di altri soggetti pubblici o privati, senza che possa ritenersi sufficiente il mero offerta di soluzioni abitative generiche e inadeguate rispetto alle specifiche condizioni degli occupanti.