Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17670 del 23 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17670PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, si configura quando sussiste un accordo, anche tacito, tra più soggetti, finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti di cui all'art. 73 dello stesso decreto, preordinati alla cessione o al traffico di droga. La prova dell'esistenza dell'associazione può essere desunta in via indiretta da elementi sintomatici, quali la consumazione in comune di reati fine, la collaborazione nella custodia dello stupefacente, la comunanza di basi logistiche, l'identità del modus operandi e la collaborazione nel contrasto alle forze dell'ordine, anche in presenza di rapporti parentali o coniugali tra gli associati, che anzi possono rendere il vincolo associativo ancora più pericoloso. Per la configurazione del reato associativo non è necessaria la presenza di una complessa ed articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi, anche semplici ed elementari, per il perseguimento del fine comune, in modo da concretare un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo dei singoli associati. Il dolo consiste nella consapevolezza di operare nell'ambito di un'unica associazione e di contribuire con i ripetuti apporti alla realizzazione del fine comune di trarre profitto dal commercio di droga. La partecipazione all'associazione può essere desunta anche da elementi indiziari, come la collaborazione nell'attività di spaccio, senza che sia necessaria la prova di un preventivo accordo formale tra i partecipi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria C. - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 17683/2012 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 31/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

uditi i difensori avv. (OMISSIS), (E ALTRI OMISSIS)

RITENUTO…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.