Il contratto di appalto, anche in assenza di forma scritta ad substantiam, può essere provato attraverso altri elementi documentali e fattuali, purché idonei a dimostrare l'esistenza del rapporto contrattuale e l'esecuzione delle opere. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione del materiale probatorio, potendo scegliere, tra le diverse risultanze, quelle ritenute più idonee a sorreggere la propria decisione, senza essere tenuto a confutare ogni singolo elemento o deduzione difensiva, essendo sufficiente l'indicazione delle ragioni del proprio convincimento. L'omesso esame di circostanze e documenti dedotti dalla parte non costituisce vizio di motivazione censurabile in cassazione, in presenza di una "doppia conforme", in quanto le due sentenze di merito hanno motivazioni sostanzialmente sovrapponibili. Il disconoscimento di una firma apposta su un documento non inficia la valenza probatoria dello stesso, qualora risulti apposta la firma di altro soggetto legittimato ad agire per conto della società. La mancata attivazione del procedimento incidentale di querela di falso non determina la nullità della sentenza, qualora il documento contestato non sia stato posto a fondamento della decisione.