Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17859 del 4 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:17859PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando le condotte vessatorie, reiterate e sistematiche, siano idonee a cagionare un perdurante e intollerabile stato di sofferenza e di avvilimento nella vittima, anche in assenza di lesioni fisiche gravi, essendo sufficiente la prova dell'abitualità e della gravità delle condotte, valutate nel loro complesso, e del dolo generico dell'agente, desumibile dalla consapevolezza e volontarietà degli atti compiuti. La credibilità della persona offesa, pur non essendo sufficiente da sola a provare i singoli episodi, può essere corroborata da riscontri esterni indiretti, quali le dichiarazioni di terzi che abbiano raccolto le sue confidenze, senza che sia necessario l'accertamento diretto dei fatti da parte di tali testimoni. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, deve dare conto in modo adeguato e logico delle ragioni per le quali ritiene provati gli estremi oggettivi e soggettivi della fattispecie, senza che la mera genericità di alcuni aspetti del racconto della persona offesa, dovuta alla natura abituale e ripetitiva delle condotte, possa inficiare la sua attendibilità complessiva. Il riconoscimento di circostanze attenuanti generiche, pur rimesso alla discrezionalità del giudice, deve essere adeguatamente motivato con riferimento a specifici elementi positivi, non potendo essere escluso sulla base della sola gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluig - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto del 15 marzo 2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Paterno' ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di a…

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