Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10534 del 13 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10534PEN

Massima

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Il reato di invasione arbitraria di un edificio, di cui all'art. 633 c.p., tutela la situazione di fatto del possesso o della detenzione del bene, a prescindere dalla titolarità del diritto di proprietà. Pertanto, la condotta tipica del reato sussiste anche quando l'autore sia entrato legittimamente in possesso del bene, purché tale possesso sia divenuto arbitrario e abusivo. L'irrilevanza dell'acquiescenza iniziale del proprietario pubblico all'occupazione del bene, così come la natura permanente del reato, che impedisce la prescrizione fintanto che perdura l'occupazione, confermano che il bene pubblico occupato sine titulo integra gli estremi del reato, a prescindere dalla qualificazione giuridica del diritto vantato sull'immobile. Inoltre, la valutazione della gravità della condotta perdurante nel tempo, quale elemento idoneo a escludere il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, senza che ciò comporti una violazione del principio del "ne bis in idem".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PAOLA Sergio - Presidente

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SGADARI G. - est. Consigliere

Dott. PACILLI G.A.R. - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/03/2022 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
lette le conclusioni scritte del Pubblico ministero, nella persona dell'Avvocato generale Piero Gaeta, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Napoli confermava la…

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