Il provvedimento amministrativo di demolizione di un manufatto edile può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione competente qualora l'attività istruttoria successiva dimostri la legittimità del manufatto stesso. In tal caso, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di demolizione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta cessazione della materia del contendere, con compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge è che l'amministrazione ha il potere-dovere di riesaminare i propri atti in autotutela, annullandoli quando ne accerti l'illegittimità, al fine di ripristinare la legalità violata e tutelare la posizione del privato. Ciò consente di evitare un inutile dispendio di risorse pubbliche e private derivante dalla prosecuzione di un giudizio su un atto ormai privo di rilevanza giuridica. La massima giuridica si fonda sull'applicazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché sul dovere di autotutela e di ripristino della legalità violata, in ossequio agli artt. 97 e 113 della Costituzione. Essa è volta a garantire la tutela effettiva del cittadino e l'economicità dell'azione amministrativa, evitando l'inutile protrarsi di un contenzioso giurisdizionale su atti ormai privi di rilevanza.