Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33886 del 20 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33886PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancanza o insufficienza di un accertamento definitivo e tranquillante del movente dell'omicidio non impedisce l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, qualora vi sia comunque la prova della sua attribuibilità all'imputato, desumibile da una valutazione complessiva degli elementi indizianti, come la sua accertata presenza sul luogo del delitto e la sua partecipazione all'occultamento e distruzione del cadavere della vittima. Il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione è limitato al controllo della logicità e coerenza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni probatorie effettuate dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. CL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10/2008 CORTE ASSISE APPELLO di BRESCIA, del 09/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. ((omi…

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