Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalla società Sape S.r.l. avverso il provvedimento di rigetto della SCIA per l'installazione di un dehors, afferma il principio secondo cui, nelle zone qualificate come viabilità principale, le occupazioni di suolo pubblico a servizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande sono consentite esclusivamente sui marciapiedi e non sulla zona carrabile o sulle aree destinate a parcheggio. Tale principio trova fondamento nell'art. 20, comma 3, del Codice della Strada, che disciplina le occupazioni commerciali nei centri abitati, e non risulta derogato dalla normativa emergenziale introdotta in materia di occupazione di suolo pubblico a seguito della pandemia da Covid-19. Infatti, la delibera comunale n. 81/2020, adottata in attuazione dell'art. 181 del d.l. n. 34/2020 (c.d. "decreto Rilancio"), prevede espressamente che il rilascio delle concessioni per l'occupazione di suolo pubblico debba comunque avvenire nel rispetto delle prescrizioni del Codice della Strada e delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale, salvo eventuali deroghe introdotte dal decreto legge citato, che tuttavia non riguardano la fattispecie in esame. Pertanto, le prescrizioni adottate dall'amministrazione comunale, che hanno determinato il rigetto della SCIA per l'installazione del dehors al di fuori del marciapiede, risultano conformi alla normativa vigente e volte a garantire la sicurezza della circolazione stradale e l'incolumità delle persone che usufruiscono delle occupazioni di suolo pubblico a servizio delle attività di somministrazione.