Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24884 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24884PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di sfruttamento della prostituzione e di riduzione in schiavitù di minore si configura anche quando il concorrente, pur non essendo l'autore materiale delle condotte di maltrattamento e sevizie, ne consenta tacitamente l'attuazione e partecipi attivamente allo sfruttamento della vittima, accompagnandola nei luoghi di esercizio della prostituzione. In tali ipotesi, il concorrente risponde a titolo di concorso morale e materiale dei reati commessi, in quanto il suo contributo, seppur non diretto, risulta comunque determinante per la realizzazione della condotta criminosa. La condizione di soggezione assoluta e di totale annullamento della volontà della vittima, raggiunta attraverso sistematiche e gravi violenze fisiche e psicologiche, integra gli estremi della riduzione in schiavitù, configurando un reato di particolare gravità che lede in modo profondo la dignità e l'integrità della persona offesa. Il giudice, nel valutare la responsabilità del concorrente, deve tenere conto non solo delle condotte materiali poste in essere, ma anche del suo atteggiamento psicologico e del grado di consapevolezza e volontarietà della sua partecipazione criminosa, al fine di commisurargli una pena proporzionata alla sua effettiva responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 17/2009 CORTE ASSISE APPELLO di TORINO, del 12/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

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