Consiglio di Stato sentenza n. 7243 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7243SENT

Massima

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La normativa sul condono edilizio presuppone la permanenza dell'immobile da regolarizzare e non consente, neppure in sede di progetto di adeguamento statico, la completa demolizione e ricostruzione del manufatto abusivo. L'obbligo di certificazione e di adeguamento sismico prescritto dalle normative sul condono non giustifica la realizzazione di un nuovo edificio al posto di quello preesistente oggetto della domanda di condono. In presenza di manufatti abusivi non sanati né condonati, gli interventi ulteriori, pur se riconducibili alle categorie della manutenzione straordinaria, della ristrutturazione o della costruzione di opere costituenti pertinenze urbanistiche, ripetono le caratteristiche d'illiceità dell'opera abusiva cui ineriscono strutturalmente, giacché la presentazione della domanda di condono non autorizza l'interessato a completare ad libitum e men che mai a trasformare o ampliare i manufatti oggetto di siffatta richiesta, stante la permanenza dell'illecito fino alla sanatoria. Pertanto, il Comune ha l'obbligo di ordinare la demolizione di tali opere, tranne che la prosecuzione dei lavori avvenga nel rispetto delle procedure poste dall'art. 35 della L. 28 febbraio 1985, n. 47, ancora applicabile grazie ai rinvii operati dalla successiva legislazione condonistica. L'eventuale rilascio di titoli abilitativi su immobili oggetto di istanze di condono ancora da definire non può costituire ratifica o presa d'atto dello stato di fatto, né garanzia dell'effettivo rilascio della concessione in sanatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/07/2023

N. 07243/2023REG.PROV.COLL.

N. 00377/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 377 del 2020, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, corso ((omissis)) II n. 18;

contro

Comune di Firenze, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Polibio n. 15;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Terza) n. 00759/2019…

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