Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17217 del 27 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:17217PEN

Massima

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Il diritto di critica, anche se esercitato con toni aspri e polemici, non è configurabile come diffamazione quando le espressioni utilizzate si riferiscono alla posizione assunta da un soggetto pubblico nell'ambito di un dibattito di natura politica e non costituiscono un gratuito attacco alla sua dimensione personale. Affinché la critica sia legittima, è sufficiente che essa si mantenga entro i limiti della continenza, senza travalicare nell'aggressione verbale diretta a denigrare la persona del soggetto criticato in quanto tale, anziché a stigmatizzare la posizione da esso assunta. In tali casi, il fatto contestato deve ritenersi scriminato dall'esercizio del diritto di critica ai sensi dell'articolo 51 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS) quale parte civile;
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso la sentenza del 27/11/2014 della Corte d'Appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' d…

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