Il notaio, nell'esercizio della propria attività professionale, è tenuto a svolgere il proprio incarico con la diligenza richiesta dalla natura dell'attività esercitata, ai sensi dell'art. 2236 c.c., verificando con la dovuta attenzione la situazione giuridica dell'immobile oggetto di compravendita, al fine di garantire la correttezza e la completezza delle informazioni riportate nell'atto notarile. Pertanto, il notaio non può essere ritenuto responsabile per eventuali vizi o difetti dell'atto, qualora abbia agito con la normale diligenza professionale, senza commettere errori o omissioni gravi, e abbia debitamente informato le parti circa la situazione dell'immobile, anche in presenza di formalità ipotecarie o altri vincoli, purché adeguatamente rappresentati nell'atto. La valutazione della condotta del notaio deve essere effettuata tenendo conto delle circostanze concrete del caso, senza che il giudice possa sostituire la propria interpretazione a quella data dal notaio, se questa risulta ragionevole e coerente con le norme di legge applicabili.