Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27332 del 11 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:27332PEN

Massima

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La sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 628, comma 3, n. 3 c.p. (essere il reato commesso da persona appartenente ad associazione di tipo mafioso) non richiede una pregressa condanna o imputazione per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., essendo sufficiente l'accertamento del fatto storico dell'appartenenza dell'agente all'associazione mafiosa, a prescindere da una sua formale verifica giudiziale. Tale circostanza aggravante può concorrere con quella di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 (metodo mafioso e finalità di agevolazione dell'attività dell'associazione), in quanto il disvalore che giustifica l'aggravamento di pena si realizza nel solo fatto dell'appartenenza dell'agente all'associazione, a prescindere dall'effettiva manifestazione di tale appartenenza alla vittima. Ai fini del riconoscimento dell'attenuante del risarcimento del danno di cui all'art. 62, comma 1, n. 6 c.p., è sufficiente un'offerta di risarcimento congrua e seria, a prescindere dall'accettazione da parte della persona offesa, spettando al giudice valutarne la congruità. Quando il giudice ritenga di operare aumenti facoltativi di pena per il concorso di circostanze aggravanti, ai sensi dell'art. 63, comma 4 c.p., ha l'obbligo di motivare sia sulla scelta di operare o meno tali aumenti, sia sulla misura degli stessi, valorizzando la concreta valenza delle singole circostanze aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3074 del 3/6/2011 della Corte di appello di Napoli.

Letti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Beltrani;

udite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del sost. proc. gen. dott. Spinaci, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

preso atto che nessuno e' comparso per il ricorrente e per le costituite parti civili;

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