Il finanziamento illecito a un esponente politico, anche se consigliere comunale di minoranza, integra il reato di cui all'art. 7, commi 2 e 3, della L. n. 195 del 1974, in quanto la legge non opera alcuna distinzione in base al ruolo ricoperto dal soggetto finanziato, essendo sufficiente la sua qualità di esponente politico, anche a livello locale, per la configurabilità del reato. Inoltre, il reato di finanziamento illecito si configura anche quando il denaro è destinato indirettamente al partito o gruppo politico di appartenenza del soggetto finanziato, in quanto la legge punisce qualsiasi forma di finanziamento illecito, a prescindere dalla sua destinazione finale. Il danno all'immagine dell'ente pubblico derivante dalla corruzione di un proprio assessore, nonché l'entità dell'accordo corruttivo, sono elementi rilevanti ai fini della determinazione del risarcimento del danno in favore dell'ente costituitosi parte civile, anche in caso di derubricazione del reato originariamente contestato.