Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1334 del 19 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1334PEN

Massima

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Il reato di ingiuria ad inferiore, di cui all'art. 196 c.p.m.p., comma 2, sussiste quando un militare appartenente alle Forze Armate, nell'ambito e nell'espletamento di un servizio militare attivo, offende con parole l'onore, il prestigio e la dignità di un militare di grado inferiore, anche se la condotta non è direttamente correlata agli interessi connessi alla tutela della disciplina militare, purché sia obiettivamente riferibile all'attività di servizio. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, ovvero dalla consapevolezza di pronunciare parole ed espressioni normalmente ritenute offensive dalla generalità dei consociati, a prescindere dalle concrete intenzioni perseguite dall'agente. La formula assolutoria "perché il fatto non costituisce reato" è adeguata quando, pur essendo accertata la pronuncia di espressioni offensive, sussistono dubbi sulla sussistenza dell'elemento psicologico del reato, in considerazione dell'atteggiamento tenuto dall'imputato al momento del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. MA. CL. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 19/2010 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 09/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. INTELLISANO che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. MAURIMO Antonio ch…

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