Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46483 del 7 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46483PEN

Massima

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La violenza sulle cose, quale circostanza aggravante del reato di furto, si realizza quando l'azione del soggetto agente determina la rottura, il guasto, il danneggiamento, la trasformazione o il mutamento di destinazione della cosa altrui, in modo tale da rendere necessaria un'attività di ripristino per restituirle la propria funzionalità originaria. Tale aggravante non sussiste, invece, quando l'energia fisica esercitata sulla cosa, pur determinandone la forzatura, non produce alcuna alterazione del suo stato, risolvendosi in una mera manipolazione che non implica alcuna manomissione. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare, sulla base di un'adeguata motivazione, se l'azione dell'imputato abbia effettivamente cagionato una delle predette conseguenze sulla cosa oggetto del furto, al fine di riconoscere o meno la ricorrenza della circostanza aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 2, c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/09/2021 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TASSONE KATE.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in data 14 settembre 2021 la Corte di appello di Catania ha confermato la sentenza di condanna in primo grado pronunciata nei confronti di (OMIS…

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