Cassazione civile Sez. II sentenza n. 17511 del 2 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:17511CIV

Massima

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La Corte Suprema di Cassazione, con la presente sentenza, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In materia di abuso di informazioni privilegiate, la nozione di "informazione privilegiata" di cui al D.Lgs. n. 58/1998, art. 181 e art. 187-bis, comma 4, ricomprende anche la notizia relativa all'imminente pubblicazione di uno studio o ricerca su un titolo finanziario, qualora tale notizia sia stata comunicata in via anticipata e ristretta a pochi soggetti, risultando idonea a influenzare in modo sensibile il prezzo dello strumento finanziario. Pertanto, l'utilizzo di tale informazione per effettuare operazioni finanziarie integra la fattispecie di abuso di informazioni privilegiate, a prescindere dal fatto che lo studio o la ricerca non si basino su informazioni riservate. 2. Ai fini della configurazione dell'illecito di abuso di informazioni privilegiate, è sufficiente la dimostrazione che l'agente fosse consapevole o avrebbe dovuto essere consapevole, in base a norme di ordinaria diligenza, del carattere privilegiato dell'informazione utilizzata, senza che sia necessario provare la sua specifica volontà di sfruttare illecitamente tale informazione. Tale consapevolezza può desumersi anche dalla qualifica professionale dell'agente e dalle modalità di comunicazione dell'informazione. 3. Il termine di 90 giorni per la contestazione della violazione, previsto dalla L. n. 689/1981, art. 14, decorre dal momento in cui l'autorità di vigilanza (nel caso di specie, la CONSOB) ha completato l'attività istruttoria e dispone di tutti gli elementi necessari per decidere in merito all'illecito, e non dal momento in cui è stato accertato il coinvolgimento del singolo soggetto. 4. In materia di sanzioni amministrative, non trova applicazione il principio del "favor rei" e, pertanto, non è possibile invocare l'applicazione retroattiva di una normativa più favorevole entrata in vigore successivamente alla commissione dell'illecito. La Corte ha ritenuto infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BUCCIANTE Ettore - Presidente

Dott. PARZIALE Ippolisto - rel. Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

Dott. ABETE Luigi - Consigliere

Dott. SCALISI Antonino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 813-2012 proposto da:
(OMISSIS), (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS), come da procura speciale in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
CONSOB - COMMISSIONE NAZIONALE PER LA SOCIETA' E LA BORSA, (OMISSIS), in persona del Presidente legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende unitamente a…

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