Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4490 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4490PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, a prescindere dal principio attivo ricavato nell'immediato, dovendo aversi riguardo anche al principio attivo ricavabile all'esito del ciclo biologico delle piante e a una apparente destinazione per uso non esclusivamente personale, per tipo, qualità, quantità e livello di produzione, tenuto conto del fabbisogno medio dell'agente. Pertanto, la configurabilità del fatto di lieve entità di cui al comma 5 del medesimo articolo deve essere esclusa quando, come nel caso di specie, le piante coltivate siano numerose, di elevata altezza e in ottimo stato vegetativo, tali da consentire il ricavo di un quantitativo di sostanza stupefacente pari a circa 2.300 dosi medie giornaliere, in quanto tale condotta non può ritenersi inoffensiva né rientrante nell'ambito del fatto di lieve entità. Inoltre, la presenza di più condotte riconducibili all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, accertate contestualmente ma in luoghi diversi e autonomi, integra un concorso materiale di reati, non potendosi ravvisare un'ipotesi di reato unico per effetto del vincolo della continuazione, in assenza di prova certa della diretta derivazione della droga detenuta dall'attività di coltivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 25/09/2018 dalla Corte di appello di Caltanissetta;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. SILVESTRI Pietro;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore dell'imputato, che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza…

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