Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 16105 del 17 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16105PEN

Massima

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La violenza sulle cose, quale circostanza aggravante del reato di furto, si realizza ogni qualvolta il soggetto agente, per commettere il fatto, manometta l'opera dell'uomo posta a difesa o a tutela del patrimonio altrui, in modo tale che, per riportarla alla sua originaria funzione, sia necessaria un'attività di ripristino. Pertanto, tale aggravante è configurabile non solo in caso di rottura, guasto, danneggiamento, trasformazione o mutamento di destinazione della cosa, ma anche quando l'energia fisica spiegata sulla cosa, mediante la sua forzatura, determini una manomissione che implichi la necessità di un'attività di ripristino, anche se non si risolva in una vera e propria rottura o distruzione. Ciò in quanto il bene giuridico protetto dal delitto di furto non è soltanto la proprietà o i diritti reali, ma anche il possesso inteso in senso penalistico, anche in assenza di un titolo giuridico e persino quando esso si costituisca in modo clandestino o illecito. Inoltre, la disciplina della particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis c.p., è applicabile ai reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel minimo a due anni, come modificato dal D.Lgs. n. 150 del 2022, con conseguente necessità di riesaminare la relativa istanza alla luce della nuova normativa più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. MARI Attilio - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/12/2021 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EUGENIA SERRAO;
letta la requisitoria del Procuratore generale, che ha concluso per l'annullamento della sentenza per non punibilita' del fatto ai sensi dell'articolo 131 bis c.p..
letta la memoria del difensore, che ha concluso insistendo nei motivi di ricorso.
RITENUTO…

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