La sospensione dei termini di durata della custodia cautelare ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p. può essere disposta dal giudice sulla base di una valutazione concreta della complessità del processo, caratterizzato da un elevato numero di imputati, di reati contestati e di difensori coinvolti, nonché dalla necessità di celebrare numerose udienze per il completamento del dibattimento, anche in giorni festivi, senza che ciò integri una valutazione meramente astratta dei requisiti di legge. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la sussistenza di tali elementi concreti, senza che sia sufficiente il mero richiamo alla precedente pronuncia di un giudice di grado inferiore, essendo necessario un autonomo apprezzamento delle circostanze del caso. L'omissione di tale motivazione o la mancata correlazione tra le ragioni addotte dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento del ricorso per cassazione comportano l'inammissibilità di quest'ultimo.