Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18867 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18867PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, valutati in relazione alla personalità dell'indagato e alle modalità di realizzazione dei fatti, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti specifici, quando l'indagato ricopra una funzione pubblica e abbia dimostrato di strumentalizzare abusivamente tale posizione per il conseguimento di utilità personali, mediante condotte di induzione indebita alla consegna di denaro, prospettando agli utenti agevolazioni procedimentali. Il tentativo di influenzare testimoni o di avvicinarli, anche in stato detentivo, integra inoltre il pericolo di inquinamento probatorio, che non viene meno per il solo fatto che le prove documentali e testimoniali risultino già acquisite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GAETANO DE AMICIS;
sentite le conclusioni del PG PIETRO MOLINO che chiede l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA, in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS) del foro di NAPOLI che conclude per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 19 dicem…

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