Il Piano Paesaggistico, adottato dalla Regione Siciliana in assenza di apposite norme regionali di attuazione previste dall'art. 144 del d.lgs. n. 42/2004, costituisce legittimo esercizio della competenza legislativa esclusiva della Regione in materia di tutela del paesaggio e di organizzazione degli enti regionali, nel rispetto del principio di riserva relativa di legge di cui all'art. 97 Cost. e del principio di sussidiarietà verticale di cui all'art. 118 Cost. La mancata emanazione della normativa regionale contemplata dall'art. 144 non determina, infatti, la violazione di tali principi costituzionali, essendo consentita l'applicazione, in via suppletiva, delle norme regolamentari di cui al r.d. n. 1357/1940, integrate dalle disposizioni di rango primario contenute negli artt. 139 e ss. del d.lgs. n. 42/2004, idonee a garantire il necessario coinvolgimento concertativo dei Comuni nella fase di adozione del Piano, senza che ciò si traduca in una forma di codecisione. Il Piano Paesaggistico, in quanto finalizzato alla tutela e valorizzazione del paesaggio, non è soggetto all'obbligo di preventiva valutazione ambientale strategica di cui al d.lgs. n. 152/2006, non determinando esso alcun impatto significativo sull'ambiente, ma limitandosi a dettare prescrizioni volte a garantire la compatibilità degli interventi di trasformazione del territorio con i valori paesaggistici tutelati. Analogamente, non è necessaria la previa valutazione di incidenza di cui al d.p.r. n. 357/1997, atteso che il Piano, nella sua stessa configurazione normativa, è finalizzato ad evitare ogni forma di incidenza negativa sui siti di importanza comunitaria, sulle zone speciali di conservazione e sui proposti siti di importanza comunitaria. L'adozione del Piano Paesaggistico spetta all'Assessore regionale competente in materia, in quanto atto di indirizzo politico-amministrativo, e non al dirigente, non rientrando tale atto nella competenza di quest'ultimo ai sensi della legge regionale n. 10/2000. Infine, le prescrizioni del Piano Paesaggistico relative agli interventi già autorizzati prima della sua adozione trovano legittimo fondamento nell'art. 143, nono comma, del d.lgs. n. 42/2004, che prevede l'immediata applicabilità delle misure di salvaguardia ivi contemplate, senza che ciò determini una violazione del principio di irretroattività della legge.