Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34493 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34493PEN

Massima

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Il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e di quella patrimoniale della confisca nei confronti di soggetti indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso richiede un accertamento puntuale e congruo della sussistenza dei relativi presupposti, in particolare della pericolosità sociale qualificata e dell'attualità della stessa, nonché della sproporzione tra il reddito dichiarato e il patrimonio posseduto. Il giudice di merito è legittimato a fare ricorso, nella valutazione della pericolosità sociale, ad elementi di prova o indiziari tratti da procedimenti penali, anche se non ancora conclusi, ma ha l'obbligo di indicare specificamente le ragioni delle valutazioni operate in relazione a tale materiale indiziario, non potendo basarsi esclusivamente sulla mera appartenenza del proposto all'associazione mafiosa per desumere l'attualità della pericolosità. Ai fini della confisca di prevenzione, il giudice deve altresì considerare, oltre al reddito dichiarato, anche l'attività economica svolta dal proposto, ivi compresa l'eventuale accertata evasione fiscale, quale indice di una maggiore liquidità a sua disposizione, e motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza del requisito della sproporzione tra il reddito e il patrimonio posseduto. La valutazione della sussistenza dei presupposti per l'applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali deve essere congruamente e logicamente motivata, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla diversa valutazione degli elementi di fatto operata dal giudice di merito, se non nei casi di totale omissione o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo - Presidente

Dott. MICCOLI Graz - Rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 21/02/2017 della CORTE APPELLO di GENOVA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Miccoli Grazia;
il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, nella persona del Dott. Gaeta Piero, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13 marzo 2013 il Tribunale di Imperia ha applicato la misura della sorve…

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