Consiglio di Stato sentenza n. 5032 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:5032SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che la pubblica amministrazione conserva il potere di annullare in autotutela il bando, le singole operazioni di gara e lo stesso provvedimento di aggiudicazione definitiva di un contratto pubblico, anche se già stipulato, in presenza di gravi vizi dell'intera procedura, dovendo tuttavia tener conto delle preminenti ragioni di salvaguardia del pubblico interesse e delle garanzie procedimentali, nonché della necessità di una adeguata motivazione e di una ponderata valutazione degli interessi, pubblici e privati, in gioco. L'annullamento in autotutela dell'aggiudicazione definitiva di un contratto pubblico comporta la caducazione automatica degli effetti negoziali del contratto successivamente stipulato, con attribuzione della relativa controversia alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, a prescindere dalla natura della posizione giuridica fatta valere (interesse legittimo o diritto soggettivo), in ragione dell'inestricabile commistione di interessi pubblici e privati che caratterizza tali fattispecie. Ai fini della legittimità dell'esercizio del potere di autotutela, è necessario che l'amministrazione dimostri la sussistenza di un interesse pubblico attuale e concreto alla rimozione dell'atto illegittimo, la ragionevolezza del tempo trascorso tra l'adozione dell'atto e il suo annullamento, nonché una adeguata comparazione tra l'interesse pubblico e quello del privato eventualmente leso. Quando l'esercizio del potere amministrativo richiede la valutazione di elementi tecnico-economici, il giudice può disporre una consulenza tecnica d'ufficio al fine di accertare la correttezza dell'apprezzamento compiuto dall'amministrazione.

Sentenza completa

N. 00938/2011
REG.RIC.

N. 05032/2011REG.PROV.COLL.

N. 00938/2011 REG.RIC.

N. 00939/2011 REG.RIC.

N. 01008/2011 REG.RIC.

N. 02941/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 938 del 2011, proposto da:
DEPFA BANK PLC, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II, n. 18;

contro

PROVINCIA DI PISA, in persona del Presidente della Giunta provinciale in carica, rappresentata e difesa dall'avv. Mario P. Chiti, con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 5;

sul ricorso in appello iscritto al numero di re…

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