Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16189 del 30 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16189PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di documentazione, sia cartacea che su supporto informatico, nei confronti di un indagato è legittimo quando sussistono i presupposti di legge, in particolare il fumus commissi delicti in relazione ai reati ipotizzati, e la motivazione del provvedimento di sequestro è adeguata nell'indicare le finalità probatorie perseguite, senza che sia necessaria la trasmissione integrale degli atti di indagine al tribunale del riesame, essendo sufficiente la messa a disposizione della difesa, in un tempo compatibile con i termini del procedimento, della possibilità di consultare il contenuto del supporto informatico sequestrato. Il provvedimento emesso a seguito di procedimento di riesame ex art. 324 c.p.p. è impugnabile in Cassazione per violazione di legge, che ricorre solo in caso di mancanza assoluta di motivazione o di motivazione meramente apparente, mentre non è sindacabile l'eventuale illogicità manifesta o l'insufficienza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 81/2016 M.C.R. in data 28.10.2016 del Tribunale di Ancona in funzione di Tribunale del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alberto Pazzi;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Birritteri Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.…

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