Il regolamento urbanistico può prevedere la reiterazione di un vincolo espropriativo per la realizzazione di un'opera pubblica ritenuta strategica per il completamento della rete viaria cittadina e per l'accesso a un polo ospedaliero di interesse regionale, anche senza una puntuale valutazione comparativa delle soluzioni alternative proposte dai privati interessati, purché l'amministrazione dia adeguata motivazione in ordine alla persistenza delle ragioni di interesse pubblico sottese alla necessità della reiterazione, tenendo conto degli interessi privati coinvolti. La descrizione dell'opera nel regolamento urbanistico non richiede il medesimo livello di dettaglio di un progetto definitivo o esecutivo, essendo sufficiente un'indicazione di massima della localizzazione e delle caratteristiche dell'intervento. Nella fase di approvazione dello strumento urbanistico, non è necessario compiere studi geotecnici o valutazioni ambientali di dettaglio sull'opera programmata, essendo sufficiente una valutazione complessiva degli impatti ambientali delle scelte urbanistiche attraverso la valutazione ambientale strategica. Il principio di perequazione urbanistica non trova applicazione obbligatoria nelle aree destinate esclusivamente alla realizzazione di opere pubbliche, essendo rimessa all'amministrazione la scelta tra l'espropriazione e la perequazione.