Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti del Comune di Napoli relativi all'accertamento di opere edilizie abusive e all'ordine di demolizione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione e il diniego di accertamento di conformità edilizio, nonché il provvedimento di acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive, sono divenuti improcedibili in quanto trasfusi e superati dal successivo provvedimento che ha nuovamente accertato l'abusività delle opere e reiterato l'ordine di demolizione. Pertanto, le relative impugnazioni sono divenute prive di interesse. 2. L'improcedibilità si estende anche all'impugnazione del provvedimento che ha nuovamente accertato l'abusività e ordinato la demolizione, in quanto i ricorrenti hanno provveduto alla demolizione delle opere e hanno dichiarato di non avere più interesse alla decisione di merito. 3. Le spese di lite possono essere integralmente compensate, in considerazione dell'esito in rito, del parziale accoglimento in sede cautelare e dell'attività di autotutela svolta dall'amministrazione. Pertanto, il Tribunale, pur non entrando nel merito della legittimità dei provvedimenti impugnati, ha affermato il principio secondo cui, a fronte dell'avvenuta demolizione delle opere abusive e della sopravvenuta mancanza di interesse dei ricorrenti, il ricorso diviene improcedibile, con conseguente compensazione delle spese di lite.