Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26178 del 9 luglio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:26178PEN

Massima

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Il consenso del concorrente morale all'omicidio, pur espresso con riluttanza e condizionato, può integrare il concorso nel reato, qualora risulti che l'imputato si sia reso conto della necessità del suo assenso affinché il delitto venisse commesso, anche in ragione delle regole e dinamiche proprie dell'ambiente criminale di riferimento. Pertanto, il giudice di merito deve valutare attentamente, sulla base di tutti gli elementi di fatto, se il consenso espresso dal concorrente morale, pur con riserve e condizioni, abbia effettivamente rafforzato la decisione criminosa degli esecutori materiali, incidendo causalmente sulla realizzazione del fatto. Analogamente, il contributo del concorrente morale, anche se in veste di mero "gregario" nell'organizzazione criminale, non può essere escluso dal concorso nel reato sulla base di una motivazione apodittica, dovendosi invece accertare in concreto il suo effettivo ruolo nella preparazione e realizzazione del delitto, nonché l'eventuale incidenza psicologica della sua vicinanza agli altri concorrenti sulla determinazione criminosa.

Sentenza completa

Il 23 settembre 1985, in Napoli, veniva assassinato G. S., cronista giudiziario del quotidiano "Il Mattino".
Per tale delitto la Corte di Assise di Napoli, in data 14 aprile 1997, condannava A. N. e V. G. quali mandanti, F. C., C. C. e A. Del C., come esecutori; G. D. e L. B., come concorrenti; assolveva, invece, I. G. che la Pubblica accusa aveva indicato tra gli esecutori materiali.
Nel giudizio di appello la posizione del C. veniva stralciata e veniva dichiarata a suo riguardo la nullità del procedimento di primo grado. Peraltro il C. veniva nuovamente condannato dalla Corte d'Assise di Napoli con sentenza del 5 luglio 1999.
Quanto agli altri imputati la Corte d'Assise d'Appello, in data 7 luglio 1999, confermava le condanne pronunciate in primo grado.
Nel ricorso in Cassazione contro tale ultima sentenza (quella in appello del 7.07.99), questa Suprema Corte rigettava o dichiarava inammissibili tutti i ricorsi, tranne quello di G. V., la cui …

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