Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49574 del 27 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:49574PEN

Massima

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La dichiarazione diffamatoria, anche se veritiera, è punibile penalmente se non rispetta il requisito della continenza, ossia se le espressioni utilizzate sono oggettivamente denigratorie e rappresentative di un intento di gratuita denigrazione, ovvero se la forma e le modalità di esercizio del diritto di critica sono volutamente offensive e oggettivamente eccessive rispetto allo scopo lecito perseguito. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di diffamazione, deve accertare la credibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità intrinseca del suo racconto, con un controllo più penetrante rispetto a quello applicato alle dichiarazioni testimoniali, dovendosi comunque escludere la punibilità quando la propalazione dei fatti, pur veritieri, sia mantenuta nei limiti strettamente necessari per l'esercizio di un diritto. Il sindacato del giudice di legittimità sulla motivazione del provvedimento impugnato è limitato a verificare che essa sia effettiva, non manifestamente illogica e internamente coerente, senza poter procedere a una diversa lettura dei dati processuali o a una diversa interpretazione delle prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 96/2012 TRIBUNALE di TORINO, del 04/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/09/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Ambrosio Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Torino, co…

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