Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11153 del 16 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11153PEN

Massima

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Il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p. è assistito dalla presunzione di adeguatezza della misura cautelare detentiva, non solo in fase genetica, ma anche nelle successive vicende processuali. Tale presunzione, seppur relativa, opera anche per il delitto aggravato dalla L. n. 203 del 1991, art. 7, in relazione al tipo di misura cautelare da applicare. Ai fini della sostituzione della misura cautelare, il mero decorso del tempo dall'applicazione della custodia cautelare non è di per sé rilevante, dovendosi valutare elementi ulteriori ed idonei a suffragare l'affievolimento concreto delle esigenze cautelari, come l'irreversibile recisione dei legami con l'associazione criminosa di appartenenza. Il passaggio alla fase di giudizio di merito non comporta automaticamente una modifica del quadro cautelare già scrutinato, in assenza di nuovi elementi specifici che possano indurre una diversa valutazione sulla gravità degli indizi e sull'attualità delle esigenze cautelari. La congruità del modello di controllo e l'adeguatezza della misura custodiale devono essere valutate alla luce della gravità dei reati contestati, delle modalità commissive e della pericolosità concreta dell'indagato, desumibile anche dalla reazione eclatante posta in essere verso le vittime che avevano rifiutato la richiesta estorsiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
FICICCHIA ALESSANDRO N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 209/2015 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del
23/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO;
Sulle conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del dott. DI
NARDO Marilia sostituto procuratore generale della Repubblica presso
questa Corte, la quale ha concluso chiedendo dichiararsi
inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Caltanissetta, con ordinanza i…

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